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"Chi osa interrompere il sonno di Pdor?? Figlio di Kmer, della tribù di Istar! Della terra desolata del Kfnir!? Uno degli ultimi sette saggi: Bvuur, Ghaner, Asta-paring, Divin, Ganhir, Chunchur e Tarahr! Eh?! Pdor! Colui che era, colui che stato e colui che sempre sarà, ciuccia qui e ciuccia là, eh! Pdor! Il grande Pdor che vive negli abissi! Colui che ha inseguito e ha sconfitto i demoni Sem, che ora vagano per il mondo domandandosi: ma nu, chi sem?"
—Pdor


Pdor o Pdor figlio di Kmer è uno sketch introdotto in Tel chi el telun e riproposto in Ammutta muddica.

Tel chi el telun[]

Un'uomo delle caverne e il figlio, che si lamenta in continuazione, entrano in scena incamminandosi verso una minacciosa montagna. L'uomo chiede al figlio se questo si fosse recato dall'indovino, quest'ultimo risponde di si ma anche di non ricordarsi cosa gli abbia detto, suscitando l'ira dell'uomo. Dopo un momento di collera il figlio domanda al padre quale fosse il motivo della visita e questo rivela che il Signore del Deserto, tale Pdor,

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L'Eletto, il figlio spazientiti da Pdor

gli è apparso in sogno dicendogli "Tu, grandissimo cornuto, scala la montagna sacra e vieni al mio cospetto che ti dirò la verità, tutta la verità nient'altro che la verità". I due chiamano il Signore del Deserto e dopo qualche tentativo quest'ultimo sorge dalla montagna tra una coltre di fumo, presentadosi con un'enorme elenco di titoli e di bizzarri popoli, e ordina al figlio "di forma gnomica" e il padre "della terra dei fichi d'India" di avvicinarsi al suo cospetto. Pdor continua a narrare le sue gesta impedendo ai due di parlare, che diventano spazientiti. Pdor chiede al suo Eletto, il padre, se esso avesse portato le tavole ed egli risponde di si, nonostante le avesse portate il figlio. Quest'ultimo continua a sbagliare il nome di Pdor, che ogni volta lo corregge ricominciando la sua enorme presentazione ed esasperando i due. Pdor ordina ai due di scrivere ancora una volta il suo nome completo, ma gli scribani si rivelano essere estremamente lenti e spaccano la tavola mentre cercano di fare un punto, facendo arrabbiare Pdor. Questo grida al sacrilegio e maledice l'Eletto e il figlio, il primo condannato a guadagnarsi il pane con il sudore della fronte ed a "emigrare e rompere le balle ai popoli del Nord" mentre il secondo viene condannato a partorire con dolore. Mentre l'Eletto sembra non preoccuparsi, il figlio si rivela dubbioso non tanto per la gravidanza quanto per l'accoppiamento.

il personaggio[]

Pdor, Signore del Deserto, figlio di Kmer, della tribù di Istar della terra desolata del Kfnir, uno degli ultimi sette saggi: Bvuur, Ghaner, Asta-paring, Divin, Ganhir, Chunchur e Tarahr, colui che era, colui che stato e colui che sempre sarà, ciuccia qui e ciuccia là, colui che ha inseguito e ha sconfitto i demoni Sem, che ora vagano per il mondo domandandosi: "ma nu, chi sem?" è un uomo delle caverne che vive in un monte/vulcano venerato e rispettato autore di innumerevoli gesta mitologiche che ogni volta che viene interpellato va ad elencare. Esso è interpretato da Giovanni e viene considerato un personaggio classico del trio insieme a Tafazzi e conta diverse apparizioni in molteplici spettacoli.

Tel chi el telun[]

Pdor appare per la prima volta durante la prima puntata dove ordina in sogno al proprio Eletto di recarsi presso la sua montagna con delle tavole per dettargli la sua volontà. Tuttavia, una volta che quest'ultimo lo ha raggiunto insieme al figlio, si dimostrano estremamente lenti e confusionari tanto da far arrabbiare Pdor dopo aver spaccato la tavola su cui stavano scrivendo. Pdor allora lancia due maledizioni sulla coppia, il primo condannato a guadagnarsi il pane con il sudore della fronte ed a "emigrare e rompere le balle ai popoli del Nord" mentre il secondo viene condannato a partorire con dolore. Pdor, una volta finita la maledizione, scompare nuovamente negli abissi del proprio vulcano.

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