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Pietro il Grande
Peter the Great
Titoli di testa della miniserie
Titolo originale: Peter the Great
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Anno: {{{annoprimatv}}}
Formato: Miniserie TV
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Stagioni: {{{stagioni}}}
Episodi: 4
Durata: 360 min
Lingua originale: Inglese
Caratteristiche tecniche
Colore: Colore
Audio: Sonoro
Rapporto: 1.33 : 1
Crediti
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Regia: {{{regista}}}
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Supervisore alla Produzione: {{{produttoresupervisore}}}
Casa di produzione: NBC Productions
Distribuzione (Italia): {{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard: {{{nomestoryboard}}}
Art director: {{{artdirector}}}
Character design: {{{characterdesign}}}
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Animatori: {{{animatore}}}
Interpreti e personaggi
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Doppiatori originali:
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Doppiatori italiani:
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Episodi:
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Montaggio: {{{montatore}}}
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Prima visione
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Data: {{{data-trasmissioneoriginale-filmtv}}}
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Dal: 2 febbraio 1986
Al:
Rete televisiva:
Prima TV Italia (gratuita)
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Prima TV Italia (pay TV)
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premi:
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Pietro il Grande è una miniserie televisiva statunitense realizzata nel 1986.

Trama[]

Primo episodio[]

La miniserie si apre con lo Zar nell'ultima parte della sua vita che ricorda le varie vicende storiche caratterizzanti il suo regno e la sua famiglia (saranno ricorrenti flash-back di questa fase che scandiranno i vari episodi), partendo dall'anno 1682 per poi concludersi alla fine dell'ultimo episodio, con la figura dell'ultima consorte Caterina in vesti imperiali dopo la sua incoronazione.

Nell'anno 1682 in Russia il potere era in realtà detenuto dai Boiari e dalla Chiesa ortodossa, e la milizia degli strelzi, creata da Ivan il Terribile un secolo prima, spadroneggiava con violenze e soprusi sulla gran parte della popolazione. Sul trono sedeva Sofia, sorellastra di Pietro e reggente dopo la morte del padre di Pietro, lo Zar Alessio I, nel 1676, che mirava al potere effettivo tramite il debole e seminfermo di mente fratello di Pietro, Ivan, esercitato in realtà da lei e dall'ambizioso Principe Golitzin, suo amante. Pietro e la madre Natalia, seconda moglie del defunto zar Alessio I, si trovano a Mosca, nel Cremlino, all'interno del palazzo imperiale. In una delle loro scorrerie, gli strelzi, aizzati da Sofia, assaltano il Cremlino per uccidere il piccolo Pietro e la madre, ma riescono ad uccidere solo due congiunti della famiglia imperiale, grazie ad un mozzo di stalla, Aleksandr Menshikov, che passava per derubare i cadaveri dei soldati morti, e che provvidenzialmente uccide con una coltellata uno degli assalitori che sta per sparare a Pietro. Con questo gesto il rozzo e scaltro stalliere si guadagnerà dal futuro Zar il ruolo di braccio destro e confidente, oltre ai vari privilegi e lussi della circostanza. In realtà è risolutiva la mediazione del Patriarca e del Principe Romodanovski, che stabilirono, dietro suggerimento del Principe e di Natalia, una doppia incoronazione (due Zar), mai avvenuta fino ad allora in Russia, considerate le malferme condizioni di Ivan, ma con la piena approvazione dello stesso Patriarca.

Nei primi dieci anni in realtà fu la sorellastra Sofia a regnare da sovrana indiscussa, ma la Russia era sempre in preda delle scorrerie tartare, fino a che Sofia decise di porre in qualche modo rimedio a questa situazione invalidando il trattato di pace con la Turchia, alleata dei Tartari, ed facendo elaborare al Principe Golitzin un piano per la presa della base turca di Azov. Nell'occasione Pietro annuncia il suo trasferimento dal Cremlino al palazzo di legno di Preobrazhenskoe, dietro il disappunto dei boiari presenti, per preparare tra l'altro un suo personale esercito addestrato, grazie tra l'altro al colonnello Gordon, un mercenario inglese che conosce in una sua visita "informale" alla vicina colonia degli europei, dopo un suo goffo tentativo di navigare con una vecchia barca già donata da olandesi allo Zar Alessio I, e che farà parte della sua cerchia di consiglieri di fiducia. Dovrà però guardarsi da un collaboratore del Patriarca, padre Teodosius, che viene incaricato da Sofia di "sorvegliare" Pietro ed informarla costantemente, anche sui suoi contatti con la colonia straniera, i cui componenti venivano tradizionalmente visti con diffidenza ed ostilità dal popolo, dai boiari e dalla Chiesa.

Al ritorno a Mosca, le viene presentata la futura moglie, Eudoxia Lopukhina, scelta dalla madre per dare un erede a Pietro e quindi garantirgli una certezza per la definitiva successione. La donna mostrerà già agli inizi rapporti conflittuali verso Pietro, sia dal punto di vista relazionale, tanto da quello più attinente agli affari di governo. La stessa prima notte di nozze, i suoi scrupoli e la sua bigotteria esasperano Pietro fino a spingerlo a tornare precipitosamente alla colonia straniera ed a "consolarsi" con la figlia dell'oste del villaggio, Anna Mons, facendo sorvegliare dai suoi fidi la moglie rimasta sola in camera e, ritornando di soppiatto, allontana gli ospiti con uno stratagemma, facendo loro credere di avere regolarmente "consumato" il matrimonio. Subito dopo la prende con la forza, costringendolo quasi contro la sua volontà all'adempimento del "dovere" coniugale.

Secondo episodio[]

Dopo l'addestramento del suo reggimento personale nei pressi del palazzo ligneo di Preobrazenkoe che ormai da tempo il colonnello Gordon ha preso sotto le sue cure, il giovane Pietro conosce un' altra persona, che come già Menshikov sarà un prezioso alleato: il trafficante ebreo Dimitri Shafirov, che lo informa anticipatamente della disfatta subìta dall'esercito russo di Golitsyn, caduto in un agguato dei turchi costato la morte di 45.000 uomini, e delle intenzioni della sorellastra Sofia di far passare l'evento come una vittoria davanti ai boiari ed alla corte, per mantenerne il controllo ed il potere. Pietro manda a monte il piano di Sofia arrivando nel mezzo del conferimento al principe Golitzin della "vittoria" e raccontando la realtà dei fatti e la sconfitta, con particolari tali da "sbugiardare" Golitsyn e la stessa Sofia, che aveva inscenato il tutto per mascherare la disfatta. Golitsyn riprende i contatti con gli strelzi, mentre Pietro va a "premiarsi" con la figlia del taverniere, Anna Mons, già conosciuta intimamente subito dopo l'infelice matrimonio con Eudoxia. Al rientro lui e la scorta vengono fatti segno con alcuni colpi di arma da fuoco da parte di alcuni sicari, e mentre hanno la meglio sugli assalitori un lontano suono di campane annuncia la nascita dell'erede maschio alla corona, lo zarevic Alessio. Successivamente verrà a sapere dei mandanti dell'agguato subito, agenti della reggente Sofia, gabellato dai boiari conservatori e dal Patriarca come "un gruppo di estremisti". Il fratello minore di Menshikov va da Yakovitj (mandante tramite Sofia dell'agguato fallito) per recapitare ordini dello zar Pietro, per tutta risposta questi lo interroga sui particolari difensivi di Preobrazenkoe e dietro al suo rifiuto, lo fa torturare ed uccidere. Lo stesso padre di Menshikov è in realtà un sostenitore di Sofia ed un acerrimo nemico di Pietro, e di tutte le innovazioni e cambiamenti che vuole portare in Russia, e di ciò il figlio è consapevole. Questi, furente per l'assassinio del fratello minore, va da Yakovitj e lo uccide con una palla di pistola in fronte.

Ai funerali del fratello, Menshikov conferma tuttavia la sua lealtà a Pietro nonostante la palesata ostilità verso lo zar del vecchio e reazionario padre. Di lì a poco anche Pietro avrà altri due problemi, la madre gravemente ammalata e le trame ormai palesi della reggente Sofia e Golitsyn, con un tentativo di ribellione da parte dei pochi strelzi rimasti a loro fedeli, soffocato da Neciayev, fedele a Pietro. La ormai ex reggente verrà confinata per ordine del fratellastro Pietro nel monastero di Novodevicij, mentre il suo amante e sodale Golitsyn viene privato del titolo di boiaro, delle sue proprietà e condannato all'esilio nel villaggio di Ostrov, all'estremo nord dell'Impero. La madre di Pietro di lì a poco muore, e sia nella fase del trapasso che a funerale celebrato vi saranno nuovi conflitti tra la zarina, causa anche i freddi rapporti tra lei e la suocera, e lo stesso Patriarca, visto che tra l'altro a quest'ultimo Pietro anticiperà una svolta dei rapporti in futuro tra la Chiesa e la Corona che sarà non proprio a favore dei privilegi finora detenuti dal Patriarcato. In una sortita dalle mura del Cremlino per fare fronte ad una manifestazione di mugik guidata dal padre di Menshikov, Pietro promette al popolo duri sacrifici per far emergere la Russia tra le grandi potenze, contro le stesse inveterate abitudini di gran parte della popolazione. L'ennesimo saccheggio ed eccidio da parte dei Tartari in un villaggio convince Pietro ad intraprendere una nuova campagna contro i Turchi, questa volta via mare. Pur essendo tradizionalmente la Russia priva di vere tradizioni marinare, lo Zar fa armare una flottiglia di chiatte armate con cui martella la città-fortezza di Azov fino alla conquista della stessa ed all'effettuazione di efferate rappresaglie sui presunti colpevoli di maltrattamenti, torture ed uccisioni verso i prigionieri russi. In queste circostanze Pietro non si separa mai dallo zarevic Alessio, cinvolgendolo anche nei momenti più crudi e drammatici della campagna, con la convinzione di temprarne il carattere. Durante le celebrazioni della vittoria, a Pietro viene comunicata la morte del cagionevole fratellastro co-zar Ivan, e così comprende di essere ormai l'unico solo autocrate di Russia.

Nei festeggiamenti, Pietro conosce Katerina Skevronskaya, una lavandaia della Livonia vedova di un militare svedese, all'inizio ambita da Menshikov, che diventerà in futuro principale confidente nonché moglie di Pietro. Durante un rapporto tra questa e Menshikov, Pietro, sollecitato da una recluta, furente rinfaccia a Mensikov una troppa libertà riguardo alla gestione degli equipaggiamenti dei soldati a scapito della qualità effettiva, ma i due sodali subito dopo si rappacificano, e Menshikov si defila lasciando Katerina a Pietro. Se da una parte la vittoria di Azov rintuzza le ostilità fomentate dai boiari guidati da Sukhorukov, i rapporti tra Pietro ed Eudoxia arrivano ad un punto di rottura: lei ha saputo della tresca con Katerina e ritorna al Cremlino con lo zarevic Alessio, in modo da rendere palese la situazione anche fuori dalla corte. La vittoria di Azov convince Pietro a costituire una vera flotta per fronteggiare i rivali svedesi, che richiederà impegni finanziari e di conseguenza si palesa l'ostilità dei boiari conservatori, i quali non la ritengono necessaria, ed intanto istruisce alla marineria lo zarevic Alessio, con gli stessi goffi risultati provati da lui stesso allora, ed in più rafforzando i traumi verso il padre che si paleseranno successivamente con una malcelata ostilità. Intento la zarina, Sofia, il Patriarca ed i boiari ostili iniziano ad allearsi per sabotare la nuova politica di Pietro, visto che anche la Chiesa oltre ai nobili sarà chiamata a contribuirne in modo gravoso con pesanti tasse.

Terzo episodio[]

Pietro il Grande (episodio 3)

Una scena dal terzo episodio

Sono passati alcuni anni...

Quarto episodio[]

Note[]

Una grandiosa ed accurata miniserie televisiva storica, tratta dal libro Pietro il Grande di Robert K. Massie.

Per Maximilian Schell, perfetto nel ruolo del sovrano russo, fu un enorme successo tanto che ancora oggi molti lo ricordano più per il suo ruolo in questa miniserie che per quelli in alcuni dei suoi film più famosi.

Premi e nominations[]

Primetime Emmy Award

  • Primetime Emmy Award for Outstanding Miniseries (vinto)
  • Primetime Emmy Award for Outstanding Achievement in Music Composition for a Miniseries or a Special (Dramatic Underscore) - Laurence Rosenthal (vinto)
  • Primetime Emmy Award for Outstanding Costumes for a Miniseries, Movie or a Special - Ella Maklakova e Sibylle Ulsamer (vinto)
  • Primetime Emmy Award for Outstanding Supporting Actress in a Miniseries or a Movie - Vanessa Redgrave (nomination)
  • Primetime Emmy Award for Outstanding Cinematography for a Miniseries or a Special - Vittorio Storaro (nomination)
  • Primetime Emmy Award for Outstanding Sound Editing for a Miniseries or a Special - (nomination)

Premio Golden Globe

  • Golden Globe per la miglior mini-serie o film per la televisione - (nomination)
  • Golden Globe per il miglior attore in una mini-serie o film per la televisione - Jan Niklas (nomination)
  • Golden Globe per la miglior attrice non protagonista in una serie - Lili Palmer (nomination)

Writers Guild of America Award

  • Best Adapted Long Form - Edward Anhalt (vinto)

Locandina[]

Peter the Great poster

La locandina originale della miniserie

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